È quella branca della radiologia che si interessa di eseguire manovre diagnostico-terapeutiche con approccio mininvasivo.
È divisa in diverse branche: periferico vascolare, extravascolare, oncologico, osteo-articolare, trattamento di dolore cronico e ascessi di diversa natura.
Le manovre diagnostiche sono costituite da prelievi bioptici con aghi e cateteri sotto guida tac, ecografica o fluoroscopica.
Le procedure di carattere interventistico vengono solitamente effettuate con un accesso percutaneo, pungendo la cute o le arterie principali e raggiungendo poi l’area da trattare con guide, sonde e cateteri dedicati.
Gli interventi eseguiti sul sistema vascolare ed extravascolare rappresentano oggi la prima scelta terapeutica per la grande maggioranza delle patologie che fino a qualche decennio fa erano di carattere prettamente chirurgico, come quella aortico-cavale, periferica arteriosa e venosa, carotidea, biliare etc. In regime di urgenza rappresentano un salvavita nei pazienti con sanguinamenti attivi, grazie alla chiusura (embolizzazione) dei vasi danneggiati.
Le manovre terapeutiche di carattere oncologico consistono nel trattare, tramite radiofrequenza, microonde ed embolizzazioni con farmaci chemioterapici, tumori primitivi e secondari.
Negli interventi di radiofrequenza o microonde, attraverso un ago posizionato per via percutanea con guida ecografica o tac, in anestesia locale e sedazione, viene somministrata l’energia che raggiunge il tessuto malato di tumori epatici, polmonari, renali ed ossei, provocando la loro nevrosi coagulativa.
Altra manovra terapeutica usata per trattare, sempre in anestesia locale, tumori mammari, muscolari, sottocutanei, pancreatici e ossei è la crioablazione. Tale tecnica consiste nel provocare, mediante particolari aghi detti criosonde, un rapido congelamento e un successivo lento scongelamento della massa tumorale che viene racchiusa in una sfera di ghiaccio (iceball).